LE LIBERTA’ DIGITALI: nuova frontiera della democrazia e di una società planetaria basata su pace, sviluppo e pari opportunità per tutti – il FESTIVAL DELLE LIBERTA’ DIGITALI 2011 in Italia

COSA VOGLIAMO CON L’INIZIATIVA DEL FESTIVAL DELLE LIBERTA’ DIGITALI 2011 (di LUCA MENINI, Wikimedia Italia)

  LA LIBERTA’ PASSA ANCHE ATTRAVERSO L’ESPRESSIONE DIGITALE

Luca Menini

   La libertà passa anche attraverso l’espressione digitale: open data, open street map, e-book. Ovvero la libera diffusione via Internet, con annessa possibilità di impiego, della conoscenza, a cominciare dai dati delle pubbliche amministrazioni, delle cartografie del territorio realizzate dagli enti pubblici, dei libri vecchi e nuovi che dal formato “cartaceo” vengono resi fruibili sul web.

   Di tutto questo, e molto più, si parlerà al Festival delle Libertà Digitali, organizzato dall’Associazione Wikimedia Italia, giunto quest’anno alla terza edizione. Per il terzo “compleanno” la manifestazione si moltiplica: in programma dall’1 al 14 ottobre, il festival sarà “diffuso” sul territorio italiano, policentrico, con eventi sia a Vicenza dove è nato che a Padova, Bologna, Pisa, Roma e Napoli.

   Con il Festival ci proponiamo di sensibilizzare le persone sulle nuove tecnologie della comunicazione, in particolare sugli aspetti che riguardano i principi etici e la libertà. E’ ormai fondamentale iniziare a comprendere i temi della privacy, dei dati aperti, del software libero, della condivisione della conoscenza, perché siamo nella società dell’informazione: questo implica che il valore economico non è più esclusiva di aspetti materiali, come la produzione di oggetti, ma anche nella cultura e nell’informazione, e nella loro diffusione. Questi aspetti oggi devono essere inclusivi, non esclusivi. Noi quindi affermiamo che non deve essere tolta alle persone la possibilità di operare con questi strumenti come lo desiderano.

   L’obiettivo della manifestazione organizzata da Wikimedia Italia – associazione italiana senza scopo di lucro che supporta l’enciclopedia libera via web più famosa del mondo, Wikipedia – è quindi diffondere i valori positivi dell’”open source”, i principi etici della condivisione digitale in rete in modo legale di notizie, musica, immagini e programmi che stanno alla base del software libero e della
stessa Wikipedia.

   Condivisione resa possibile anche grazie alla presenza di licenze precise che regolano la diffusione “free”, fra cui le Creative Commons. Con l’evento si vuole poi contribuire al rafforzamento della rete di volontari che utilizzano e producono contenuti a scopo sociale, per lavoro o per svago: la manifestazione vuole quindi essere anche luogo di scambio di buone pratiche ed esperienze positive.

I TEMI E I LUOGHI DEL FESTIVAL 2011

   In questa edizione la manifestazione è programmata con un “canovaccio” di argomenti principali, a cui volontariamente e senza necessariamente essere affiliati a Wikimedia Italia altre persone hanno potuto aggiungere e sviluppare ulteriori temi correlati.

   Fra i temi principali che verranno toccati c’è quello degli open data. Le pubbliche amministrazioni hanno a propria disposizione un’enorme mole di informazioni, rilevazioni, dati appunto, che sono fruibili dai cittadini solo in forma “cartacea” o comunque, anche quando siano già digitalizzati, spesso solo recandosi nelle sedi dell’ente specifico. Queste informazioni, teoricamente già fruibili in modo libero, potrebbero essere messe a disposizione sulla rete così che il cittadino possa impiegarle, per semplici servizi informativi piuttosto che per un’attività di business.

   La cittadinanza paga le tasse per avere servizi dalla Pubblica Amministrazione. Mettere a disposizione il proprio patrimonio informativo da parte delle amministrazioni pubbliche è uno di questi servizi. Facciamo un parallelo “pratico”: la strada che io utilizzo, pubblica, ce l’ho perché pago le tasse. Ed è una infrastruttura a disposizione di tutti. I dati della Pubblica Amministrazione devono essere visti come infrastrutture dai cittadini, e deve essere possibile utilizzarle per i propri scopi tra cui anche il fare business: allo stesso modo per il quale impiego la strada davanti casa per andare al lavoro, o per svolgere l’attività di autotrasportatore.

   A Padova, il tema degli open data verrà declinato in “open street map“: le cartografie oggi presenti su Internet, ad esempio quelle di Google, sono protette da copyright, dati che non possono essere impiegati per fare business liberamente senza il consenso, a pagamento o in forma gratuita, della società proprietaria. Ma in realtà già oggi ogni città e Comune d’Italia ha a disposizione un proprio stradario, accurato e aggiornato continuamente, con i dati del territorio, vie e numeri civici compresi.

   Le cartografie del territorio vengono realizzate sin dai primi decenni del Novecento, attraverso voli e fotografie aeree, e sono presenti negli archivi delle amministrazioni. Perché queste informazioni e mappature non possono essere messe a disposizione di ogni cittadino, per semplice servizio informativo o anche con la possibilità di impiegarli per la propria impresa o progetto?

   Il progetto degli open data è di carattere generale: punta a far sì che queste informazioni, soprattutto quelle della Pubblica Amministrazione, vengano messe a disposizione di tutti. Molti di questi dati, del resto, sono già in forma digitale.

   A Vicenza si parlerà soprattutto di e-book. Da anni nella città di Andrea Palladio la Biblioteca “La Vigna”, centro internazionale di cultura e civiltà contadina, porta avanti l’iniziativa “Adotta un libro”: un progetto di digitalizzazione dei volumi dell’istituto, che dispone di un archivio di oltre 50mila libri compresi testi cinquecenteschi o seicenteschi molto rari che non possono essere toccati, ma che possono essere fotografati e, tramite scansione digitale, divenire disponibili su web.

   Quest’anno daremo una mano a “La Vigna”. Cercheremo nel loro archivio un libro, lo fotograferemo, faremo la pulizia di ogni foto e la scansione, con un incontro pubblico in cui presenteremo il testo digitalizzato e informeremo della sua disponibilità sulla rete.

   Precisamente, su Wiki Source: è uno dei progetti collegati a Wikipedia, una risorsa in cui già oggi è possibile trovare molti volumi in formato “e-book” e collaborare, volontariamente e dedicando il tempo che si desidera, alla digitalizzazione di altri libri. Per farlo si impiega un software che riconosce i caratteri e le frasi della scansione. Il software tuttavia può “tradurre” commettendo qualche errore: il lavoro del volontario sta proprio in questo, collaborando a leggere le parti scansionate ed elaborate per individuare e correggere alcuni errori.

   In Wikisource sono a disposizione libri di cui non sussistono più i diritti d’autore. Ad esempio sono già presenti alcuni volumi del vicentino Antonio Fogazzaro, la cui pubblicazione, passato il secolo, è libera per tutti.

Il paese di VALSTAGNA (all’estremo nord della provincia di Vicenza, sulla strada -Valsugana- per Trento, nel Canale di Brenta). QUI IL FESTIVAL DELLE LIBERTA’ DIGITALI propone il 2 ottobre (domenica) un’ESCURSIONE AL PIAN DELLE CASARETTE - Guide: prof. ANGELO CHEMIN – IUAV Venezia; dott. LUCA LODATTI – Dipartimento di Geografia dell’Università di Padova - PROGRAMMA:ritrovo: domenica 2 ottobre 2011, ore 9:30 – Valstagna, davanti al Municipio. Pranzo al sacco, abbigliamento comodo e calzature adatte. LA GIORNATA SI PROPONE come momento di studio dei sistemi antropici che interessano il CANALE DI BRENTA. Un paesaggio caratterizzato da imponenti MASIERE (terrazze), un tempo coltivate a tabacco oggi oggetto di progetti di recupero, che disegnano i versanti, ma anche da peculiari sistemi di captazione e conservazione delle acque. Raggiunto l’antico insediamento del PIAN DELLE CASARETTE (500 mslm), sulle pendici del Col Ventidueore, verrà messo in luce quell’intricato e fragile sistema (ACQUE, TABACCO, ABITARE) che per secoli ha rappresentato un saldo legame tra uomo e ambiente

   A Roma si parlerà di “Cultura online: micro-pagamenti, grandi innovazioni”. Grazie a Internet libri, film, musica, ecc. si possono duplicare all’infinito, e trasmettere ovunque ci sia una connessione, a costi tendenti a zero. La cultura così diventa potenzialmente molto più accessibile che in passato. Ma manca qualcosa alla rivoluzione: se un gruppo musicale emergente vuole sopravvivere, se una testata di informazione libera vuole crescere, c’è bisogno di sistemi di pagamento evoluti ed economici. Se vogliamo garantire indipendenza a chi fa cultura, i sistemi di pagamento devono essere liberi, standard e interoperabili.

   Sempre a Roma si farà una panoramica complessiva dei temi affrontati nel corso del festival nelle varie città italiane, concentrandosi sugli argomenti che hanno suscitato il maggior interesse. Il festival si concluderà con un gioco (con un premio estratto a sorte) e con la pubblicazione degli atti in forma testuale e video.

Tutti gli aggiornamenti sul Festival delle Libertà Digitali saranno pubblicati sul sito dell’evento: http://www.libertadigitali.it/

Il Festival è anche sul social network Twitter: http://www.twitter.com/fdld2011

Contatti: http://www.libertadigitali.it/online/collabora

(Luca Menini)

LE DATE: Bologna: 8 ottobre 2011 – Napoli: 5 ottobre 2011 – Padova: 7-8 ottobre 2011 – Pisa: 7-8 ottobre 2011 – Roma: 14 ottore 2011 – Vicenza: 1-9 ottobre 2011 – Mappa degli eventi

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